FRANCESCO PETRONE (Foggia 1978) vive e lavora a Roma. Si laurea con lode nel 2002 presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia, con tesi sulla figura degli eroi marginali, seguita dal Professore e Artista Giovanni Albanese.
Per anni lavora come scenografo per il teatro e per il cinema, attualmente è docente presso il Liceo Artistico Argan di Roma.
Artista, scultore, lavora con ironia, sarcasmo, e contestualmente con poetica molto intensa, sul rapporto tra società e cultura popolare contemporanea, costruendo un immaginario fatto di controsensi, provocazioni, corto circuiti e citazioni, attraverso un linguaggio che egli definisce “una pop-art, trasfigurata, bella cruda”.
Una ricerca artistica che da anni lo porta ad operare con materiali industriali: preminentemente cemento armato, ma anche ferro, resine, ottone, stagno; materiali con i quali racconta una visione della cultura italiana e occidentale attraverso progetti che mantengono un medium comune, ma che indagano tematiche ed urgenze differenti.
Il cemento armato, “cemento e ferro” inteso come “carne e ossa”, rapportato alla durata e caducità della vita umana stessa. Materiale che, se non manutenuto, subisce una lenta ed evidente usura, rapportabile appunto a quella umana. Materiale che affascina l’artista, per l’estetica, cruda, sintetica, imprecisa, ma forte, e per il suo procedimento produttivo, quasi biblico: “una roccia fatta polvere, che torna roccia.”
Le ricerche di Petrone sono presenti in una serie di installazioni ed esposizioni, come quelle per il MACRO di Roma, il MAAM di Roma, Il Museo Diffuso di Formello, il Museo Crocetti di Roma, La Biennale di Scultura di Piazzola sul Brenta, La Biennale di Viterbo, l’Apulia Land Art ad Alberobello (Ba), il Museo Omero di Ancona, la Galleria di Arte Moderna di Perugia ed il Museo d’Arte di Catanzaro.
L’opera, Monumento ai Decaduti, è stata collocata nella Piazza Bologna di Roma il 20 luglio 2017.
Il recente e significativo progetto Amen, è costituito da dodici sculture prevalentemente in cemento, tra queste Souvenir da una Croce, che racconta la mercificazione dei simboli riconducibili all’espressione intima dell’uomo, anche attraverso la materia e la fede, pubblicata nel volume Volgeranno lo sguardo, la Passione di Gesù: Vangeli, Storia, Sindone, Iconografia (Lateran University Press, Città del Vaticano, 2017).
Le ultime ricerche lo portano a mettere in dialogo il cemento con altri prodotti e materiali: pane, verdure, muffe, terra, tessuti realizzati a mano, ma anche ferro, legno, ottone e rame.
La narrazione di Petrone è concentrata sugli usi e (contraddittori) costumi italiani moderni e contemporanei. Un vivere fatto di scaramanzia, fede, incoerenza, violenza. Il processo è quello “fotografico”, ovvero della realizzazione di installazioni scenografiche contenenti micro-storie, completate dal titolo che diventa didascalia e parte integrante della stessa opera.